Maria Maddalena è un film del 2018 diretto da Garth Davis. Il film è incentrato sulla figura di Maria Maddalena, interpretata da Rooney Mara, che seguì Gesù di Nazareth, interpretato da Joaquin Phoenix.
Non sono un critico cinematografico, esprimo solo alcune impressioni suscitate dalla visione del film. Sono chiaramente impressioni che risentono della prospettiva in cui mi pongo come redattore di un blog di ricerca religiosa come questo. Lo definirei un film “teologico” piuttosto che storico, anche perché di storico si sa ben poco sulla Maddalena se non quello che intorno al 591 disse di lei papa Gregorio I, che cioè era una prostituta, cosa non vera, e quello che nel 2016 ha deciso papa Francesco, che l’ha definita Apostola degli Apostoli (secondo la definizione del teologo Ippolito Romano, 170-235 d.C.) . Punti di vista. Il film sposa quest’ultimo punto di vista perché Maria Maddalena appare come quella che ha capito tutto del messaggio e della prassi di Gesù, e lo spiega, dopo il III giorno, agli altri apostoli che stanno attendendo ancora la rivolta dei Giudei contro i Romani. Ma l’aspetto che emerge con maggior chiarezza è che MM, per il regista, rompe gli schemi della società patriarcale giudaica, fugge dalla sua famiglia, da suo padre e da sua fratello, che la volevano sposa di un vedovo, e si mette a seguire Gesù. Che la tratterà nell’ambito della comunità dei discepoli alla pari. MM è quella che interiorizza meglio degli altri la predicazione e la pratica di Gesù contro l’odio che alberga nell’animo umano. Il messaggio del Gesù del film è essenzialmente questo, rompere la catena dell’odio, verso i mariti femminicidi, verso i Romani che saccheggiano e uccidono, soccorrendo i malati e i moribondi. Una rottura che si esprime nella tenerezza verso il nemico, verso Giuda da parte di Gesù prima dell’arresto, e da parte di MM dopo l’esecuzione.
Ho letto la recensione su Avvenire di Alessandro Zaccuri che definisce il film ideologico, perchè “si inserisce in un contesto di iniziazione spirituale per il quale l’intelletto, e cioè la conoscenza, ha il primato su ogni altro elemento. Mentre gli altri discepoli prendono alla lettera la promessa del Regno, facendone una questione di rivolta armata contro l’oppressore romano, lei suggerisce a Gesù di predicare anzitutto alle donne un Vangelo di liberazione interiore”. Zaccuri lamenta poi che non essendo andato Pietro al sepolcro, la Maddalena che racconta di aver visto il risorto non scioglie il dubbio se si sia trattato di una visione o di un accadimento reale , “ambiguità” recuperata in parte dall’affermazione di Pietro che Gesù ritornerà. (Avvenire 28 febbraio 2018).
Una riproposizione della resurrezione come “rianimazione” e non come presenza di Gesù nella prassi di chi continua a ripetere nelle relazioni quotidiane quello che egli faceva, quella sì che sembra ideologia.
Su un’ANSA del 15 marzo, data dell’uscita della pellicola nelle sale italiane, Francesca Pierleoni scrive “Maria Maddalena ne emerge come la figura intorno a Gesù capace di comprendere prima di tutti gli altri che ”il ‘regno’, o qualsiasi prospettiva in cui crediamo, deve iniziare dentro noi stessi – ha detto Rooney Mara -. Il nostro spirito deve poggiarsi su pilastri come l’amore e la gentilezza. Il messaggio di Maria è oggi più rivoluzionario che mai e la nostra speranza è che possa avere grande diffusione”.
Non mi interessa se un’opera d’arte sia a servizio o meno di un dogma o di una dottrina né tantomeno è questo il metro per giudicarne la bellezza o l’autenticità. Il regista Garth Davis, australiano 44enne, ha espresso una sua visione di questa figura femminile tanto oscurata nei secoli. E che se ne torni a parlare è forse il segno del rinnovato interesse del mondo femminile per una diversa presenza delle donne nella comunità dei discepoli. Si pensi alle iniziative che in tutto il mondo si organizzano da un po’ di anni il 22 luglio in occasione di Santa Maria di Magdala.
Maurizio Portaluri
Certamente Apostola tra gli apostoli la Maddalena a cui va rinnovato il pensiero teologico di essere stata la testimone e certamente la memoria di un gesto e di un fatto che affidano al tempo il compito di comprendere per nutrirsi del gesto che conteneva e contiene la cultura dell’amore e se tale è non può conoscere l’odio.A noi il compito della testimonianza di amare per essere Pasqua tutti i giorni.
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