Il 14 maggio 2023 si sono svolte in contemporanea a Lecce nella parrocchia di San Giovanni Battista e a Bari nella parrocchia di San Sabino le veglie “per il superamento dell’omotransfobia”, “preghiere, riflessioni, contro ogni discriminazione” si leggeva sulla locandina fatta girare dai promotori: il gruppo “Zaccheo Puglia”, associazione di cristiani LGBTQ+ pugliesi, Arcigay e il progetto Transizioni. Le due veglie sono state precedute da un comunicato della Curia di Bari che ha precisato che “l’iniziativa non è organizzata dall’Archidiocesi di Bari-Bitonto” e che “se da una parte si auspica una sempre maggiore inclusività contro ogni forma di discriminazione tra le persone, dall’altra non ci si riconosce in un linguaggio mutuato dalle logiche di rivendicazione dei dirirtti civili nè nella teoria gender già definita dal papa Francesco “colonizzazione idelogica”. Anche la Curia di Lecce ha emanato un comunicato in cui faceva presente che “la veglia sarà un momento di preghiera contro ogni forma di discriminazione. Non corrisponde invece al sentire della comunità cristiana l’uso di un linguaggio che attinga ad elementi presenti nella teoria del gender o a battaglie ideologiche. La Chiesa di Lecce sostiene il massimo rispetto e accoglienza nei riguardi di ogni persona, poichè tutti siamo figli dell’unico Padre e abbiamo titolo ad essere parte viva della comunità cristiana. Il parroco di San Giovanni Battista è pienamente in linea con le presenti indicazioni, affinchè il momento di preghiera sia fonte di comunione”. Da Bari, quindi, una presa di distanza, a Lecce una pecisazione confermando l’accoglienza dell’evento.
DI seguito un intervento pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno del 17 maggio 2023 di un genitore che ha partecipato alla veglia leccese.