Il 7 luglio 2017 è stato adottato un accordo globale storico per la messa al bando delle armi nucleari, noto come il Trattato delle Nazioni Unite sulla proibizione delle armi nucleari (TPNW) che è entrato in vigore il 22 gennaio 2021, riempiendo un vuoto significativo nel diritto internazionale.
Il Trattato proibisce alle nazioni di sviluppare, testare, produrre, fabbricare, trasferire, possedere, immagazzinare, usare o minacciare l’uso di armi nucleari, o permettere che armi nucleari siano posizionate sul proprio territorio.
Anche un paese, come l’Italia, che ospita le armi nucleari di un altro stato sul suo territorio può aderire al TPNW, a patto che accetti di rimuoverle entro una scadenza specifica. L’Italia nel 1975 ha ratificato il Trattato di Non Proliferazione (TNP) che impone a tutti gli Stati parte di impegnarsi per realizzare il disarmo nucleare totale e globale e aderisce al TNP in qualità di Stato non dotato di armamenti nucleari essendosi impegnata a non costruirne né a procurarsene in alcun modo.
Ad oggi l’Italia non ha ancora firmato il TPNW, tuttavia nel settembre 2017, il Parlamento italiano ha adottato una risoluzione che incaricava il governo di “esplorare la possibilità” di diventare uno stato parte del trattato. Nell’ottobre 2017, Luigi Di Maio, prima di assumere la carica di ministro degli Esteri, si è impegnato insieme ad altri 246 parlamentari a lavorare per la firma e la ratifica del trattato. L’ex Presidente del Consiglio italiano Enrico Letta e l’ex ministro degli Esteri Franco Frattini hanno firmato una lettera aperta nel settembre 2020 chiedendo ai leader attuali di “mostrare coraggio e audacia e aderire al trattato”.
Noi riteniamo che l’adesione dell’Italia al trattato sia un atto necessario e urgente. Ogni giorno di guerra in Ucraina aumenta il rischio che il conflitto si estenda e si ricorra all’arma nucleare. La firma del TPNW non solo è necessaria per garantire la sicurezza dell’Italia, ma lancerebbe anche un segnale internazionale di distensione e de-escalation, perché la pace non può essere ottenuta con la deterrenza. I danni di una guerra nucleare non sono paragonabili a quelli con armi convenzionali e impedire il loro accadimento è l’unica via coerente con ogni volontà di pacificazione e sviluppo dei popoli.
Dal 21 al 23 giugno si svolgerà a Vienna la prima riunione degli stati sul TPNW. L’evento è organizzato da ICAN (Premio Nobel 2017), la International Campaign for the Abolition of Nuclear weapons, un’organizzazione che si aggiunge all’ International Physicians for the Prevention of Nuclear War (IPPNW, Premio Nobel 1985).
Il 18 maggio 2022 la commissione Esteri della Camera dei deputati ha approvato una risoluzione che impegna il Governo “a valutare la partecipazione dell’Italia come «Paese osservatore» alla Prima Riunione degli Stati Parti del Trattato di proibizione delle armi nucleari (TPNW)”.
Nello stesso giorno anche il Consiglio regionale della Regione Trentino-Alto Adige ha votato il sostegno al TPNW facendo voti al Parlamento e al Governo italiani perché partecipino alla prossima Conferenza degli Stati che si terrà a breve a Vienna ed aderiscano al trattato.
Anche la nostra Associazione chiede al Parlamento e al Governo italiani che L’ITALIA aderisca al Trattato di proibizione delle armi nucleari
Brindisi, 10 giugno 2022
Archivio per l’Alternativa “Michele Di Schiena”