Pubblicato sul Nuovo Quotidiano Puglia dell’8 ottobre 2021
Nei cambiamenti d’epoca, per impedire la fuga dalla realtà e superare i pregiudizi sempre presenti sia nei reazionari che nei rivoluzionari, solo l’évenément, l’evento, il fatto reale può essere punto di riferimento e può diventare guida sicura. L’idea astratta è discutibile; la realtà, invece, superiore all’idea, non lascia spazio alle discutibili opinioni.
Che la Chiesa cattolica romana abbia avviato con il pontificato di Bergoglio un’epoca straordinaria di cambiamenti, ce lo indicano alcuni eventi, chiamati Sinodi o cammini sinodali delle chiese nazionali che, se pure localizzati in terre diverse, presentano alcune costanti in comune: la presa di coscienza di un punto morto in cui la chiesa cattolica si è cacciata e il bisogno di un punto di svolta per ribadire l’Evangelo di sempre, per far fiorire germi già seminati ma ignorati e per aprire strade un tempo vietate e oggi, invece, necessarie per rispondere alle domande delle donne e degli uomini del XXI secolo.
In ordine di tempo:
1. La Chiesa cattolica in Australia, nel 2018, dopo le indagini della Royal Commission sugli abusi sessuali su minori da parte del clero, ha indetto un Concilio Plenario, la più alta forma di riunione delle Chiese locali australiane dal 1937. La prima Assemblea, dopo l’iniziale fase di ascolto e dialogo a cui hanno partecipato più di 222.000 persone, si tiene ad Adelaide dal 2 al 10 ottobre 2021.
2. In Germania, dal 2019, in seguito al Progetto scientifico (MHG) Abuso sessuale di minori da parte di sacerdoti cattolici, diaconi e religiosi tedeschi, è in atto il Cammino sinodale della chiesa cattolica. 230 delegati/e si stanno misurando su quattro temi: Potere e divisione dei poteri nella Chiesa; Vita sacerdotale oggi; Donne nei servizi e nei ministeri nella Chiesa; Vita in relazioni riuscite. Vivere l’amore nella sessualità e nella cooperazione. Già vi sono state assemblee sinodali in merito. E si avvicina l’ora del voto finale sui quattro argomenti.
3. L’episcopato irlandese ha avviato, il 10 marzo, un cammino sinodale della Chiesa nazionale della cattolicissima Irlanda. I recenti rapporti governativi sulle violenze inferte alle ragazze madri nel ‘900 in istituzioni cattoliche e sulla pedofilia del clero, hanno avuto conseguenze devastanti per la tenuta stessa della Chiesa romana nell’isola. Con l’urgenza di voltare pagina il sinodo irlandese ha previsto un paio d’anni di preparazione e una assemblea finale che dovrebbe tenersi nel 2026.
4. Alla proposta di un sinodo nazionale per la chiesa italiana lanciata da Francesco nel 2015 (e poi, per l’inerzia dei vescovi, di fatto imposto dallo stesso papa il 30 gennaio 2021), la Conferenza episcopale italiana ha risposto alla fine di marzo 2021 con la indizione di un Cammino Sinodale. Avrà la durata di 5 anni, sono previste tre fasi: narrativa (2021-22); sapienziale (2023); profetica (2025). Tutto è ancora in costruzione. Ma sui primi documenti ufficiali gli interrogativi e i dubbi sono tanti.
5. Vedremo cosa accadrà nella chiesa cattolica di Francia dopo la pubblicazione, martedì 5 ottobre, del rapporto presentato dalla Commissione Indipendente sugli abusi sessuali nella Chiesa cattolica francese (Ciase) che descrive il fenomeno come massiccio e sistemico e indica «45 raccomandazioni» alla Chiesa consistenti in azioni da intraprendere. «Sono numeri che ci travolgono», ha affermato il presidente dei vescovi francesi.
Da questi eventi emergono, pur con variazioni, le stesse richieste: l’istituzione di forme di reale partecipazione dei laici alle decisioni che riguardano l’intera comunità; il ruolo decisivo della diocesi, e non della Curia romana, per la scelta del proprio vescovo; una vera riforma dello status del clero e, quindi, del celibato obbligatorio; il superamento radicale dell’impianto patriarcale della Chiesa e il riconoscimento, per e alle donne, di tutti i ministeri ecclesiali.
Un altro evento è la convocazione della XVI assemblea ordinaria (2021-2023) dei vescovi di tutto il mondo. Papa Bergoglio ha voluto per questa assemblea il tema della sinodalità, come carattere strutturale di una comunità, e ha previsto un obiettivo del tutto nuovo: decidere dopo una consultazione e l’ascolto della totalità dei battezzati. É stato inviato a tutte le diocesi del mondo un Questionario, con un Vademecum.
Le domande appaiono vaghe, attente a non toccare argomenti tabù. Se le diocesi, le conferenze episcopali nazionali, e poi continentali, ripetessero frasi fatte, evadendo i problemi reali, il risultato sarebbe fallimentare. Ma è ben possibile che molte diocesi e conferenze nazionali aprano il vaso di Pandora ecclesiastico dei temi inevasi, o invisi alla Curia romana; e da ogni continente vengano proposte idee che scuotano lo status quo.
Molti laici cristiani, oggi costretti a far parte di quell’area sempre più nutrita di cattolici da lontano, sperano in questa ultima possibilità.
Lo storico Paolo Prodi sosteneva che la profezia nella chiesa, dopo Girolamo Savonarola, bruciato vivo su un rogo, è morta. Ma la profezia per una chiesa più evangelica (intrecciata con quella di chi vive e sostiene che un altro mondo è possibile) non può essere stata soffocata del tutto dalla schiacciante preponderanza della istituzione ecclesiastica. Oggi il vento del cambiamento soffia forte.
Il nostro cristianesimo – come auspicava, 75 anni fa, il filosofo francese Emmanuel Mounier «metta la vela grande all’albero di maestra e, uscendo dai porti in cui vegeta, salpi verso le stelle più lontane, senza badare alla notte che l’avvolge». Quest’auspicio vale ancora di più oggi per la chiesa cattolica romana.
Antonio Greco
Maurizio Portaluri