Mercoledì 25 marzo il Bollettino della Sala Stampa della Santa Sede ha pubblicato un Decreto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, con cui impartisce le indicazioni generali e i suggerimenti per i riti della settimana santa.
Per il Giovedì Santo viene decretato in termini asciutti: «La lavanda dei piedi, già facoltativa, si ometta».
La stranezza di questa disposizione è che La messa sì e la lavanda dei piedi no. Né possono essere accampate ragioni sanitarie per questa abolizione. Più che altro vi sono ragioni teologiche e ragioni di vecchia teologia clericale. Messe, sempre messe e solo messe.
Gli amici e le amiche della Pasqua fuori dal tempio condividono quanto scrive Emmanuel Carrère:
«Penso che le cose sarebbero potute andare diversamente: che il sacramento centrale del cristianesimo avrebbe potuto essere la lavanda dei piedi anziché l’eucaristia».
Cfr. E. Carrère, Il Regno, Adelphi 2014, p. 424.
E quanto scrive il saggio padre Ghislain Lafont, alla sua veneranda età di nonagenario, pur con la sua formazione tomista di base:
“Non so se esiste uno studio esaustivo sulla pratica dell’eucaristia – e anche dei sacramenti in generale -, dalla loro istituzione da parte di Gesù fino ai nostri giorni. Stupisce che le rare menzioni di questo sacramento nel Nuovo Testamento siano piuttosto negative. Per esempio, i due passi nei quali si parla dell’eucaristia nella Prima lettera ai Corinzi sono in un contesto polemico: non si può partecipare al tempo stesso alla Cena del Signore e ai pasti dei sacrifici offerti agli idoli, quindi ai demoni (c. 10); non si può comunicare santamente al pasto del Signore se non lo si fa insieme e condividendo gli alimenti (c 11). Il contesto è quindi quello dei modi sbagliati di partecipare alla Cena. Da parte sua, la Lettera agli Ebrei lamenta già una mancanza di interesse per la sinassi (1) (Eb 10, 25)”.
G. Lafont, Un cattolicesimo diverso, EDB 2019, p. 36
(1) Liturgia eucaristica della chiesa primitiva.
Se tutto diventa un rito e tale resta, si perde o si cancella la testimonianza “del grembiule”.Memoria che è soggetto quotidiano di testimonianza a servire più che essere serviti.Ecco la CHIESA che ama, insegna, quindi MAESTRA.
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