L’AMATA DI GESU’ PER UN FUTURO DI MAGGIORE VERITA’

Il 22 luglio prossimo ad Ostuni celebreremo per il secondo anno consecutivo la Festa di Maria di Magdala Apostola degli Apostoli (1) con un evento pubblico finalizzato a richiamare l’attenzione sul ruolo della donna tra i discepoli di Gesù e sulla discriminazione della donna nella chiesa cattolica. Il programma dell’incontro è ancora in costruzione ma sarà presente la dott.ssa Carla Ricci, dottore di ricerca in scienze dell’antichità classica e cristiana che da molti anni studia e scrive su Maria Maddalena. Il suo ultimo libro, pubblicato da Claudiana nel 2017 e già in ristampa, si intitola MARIA MADDALENA – L’AMATA DI GESU’ NEI TESTI APOCRIFI. Il libro che in appendice riporta il Vangelo di Maria si articola in 6 capitoli.
Contesto, terminologia e trasmissione in cui contestualizza la scoperta dei testi apocrifi cioè “nascosti” nel 1945 a Nag Hammadi e le modalità di trasmissione del racconto di Gesù nei primi decenni con un approfondimento sulle caratteristiche della trasmissione orale.
Centralità tematiche: la croce o la (consapevolezza) gnosis in cui traccia la lotta tra le diverse correnti dei primi secoli fino alla definizione dei testi canonici, tra la teologia della croce, che ricollega la morte di Gesù alla sua vita precedente rendendola strumento di salvezza, e la gnosis che riconosce in Gesù la capacità di salvare attraverso la consapevolezza del proprio essere. Comunità di entrambi i tipi coesistettero all’inizio fino a quando la Grande Chiesa, l’ortodossia, non prese il sopravvento e qualcuno salvò i testi dell’altra narrazione nel deserto d’Egitto.
Testi riferiti a Maria Maddalena e commento in cui l’autrice richiama i singoli riferimenti a Maria nei testi apocrifi e li commenta. Larga parte del capitolo è dedicata al Vangelo di Maria e al Vangelo di Tommaso. Sono poi richiamati il Vangelo di Pietro, il Vangelo di Filippo, il Vangelo arabo apocrifo dell’Apostolo Giovanni, la Sapienza di Gesù Cristo, il Dialogo del Salvatore, la Lettera agli Apostoli, la Pistis Sophia,gli Atti di Pilato o vangelo di Nicodemo, il Libro della Risurrezione di Cristo dell’apostolo Bartolomeo, il Vangelo di Gamaliele, la Prima apocalisse di Giacomo, gli Atti di Filippo, il Salmo manicheo di Eraclide e la Lettera di Tibero a Pilato. Una parte molto ricca da cui emerge, in estreme e incompleta sintesi, la confidenza e la predilezione di Maria Maddalena nel gruppo dei discepoli, il suo primato nel gruppo delle donne e l’avversione maschilista degli uomini del gruppo prima e dopo la risurrezione.
Le tematiche prevalenti nella “letteratura dell’altrove”. L’ “altrove” per Carla Ricci sono i luoghi dove Maria Maddalena è stata sicuramente presente nel racconto e poi nella scrittura delle prime comunità e traccia alcune caratteristiche che emergono dai testi esaminati. Ne emerge una Maddalena “Ascoltatrice attenta alla sequela del Maestro”, una “Discepola”, una “Amata ‘più delle altre donne’ “, una “apostola”, una “Donna di Luce”, una “Prediletta”, una “Osteggiata”, una “Denunciatrice di Pilato presso l’Imperatore di Roma”, una “Cancellata; ostilità esegetico-letteraria”.
La “memoria di lei”, una tradizione di Miriam di Magdala cerca di ricostruire quali siano le tradizioni da cui i diversi scritti hanno attinto compresi i sinottici e ne individua tre. a) La memoria delle donne presenti ai fatti e confluite soprattutto nella trasmissione pubblica dei sinottici e di Giovanni. b) La “fonte dei dialoghi apocrifi-segreti”, quelli degli insegnamenti riservarti e particolari ricevuti da Maddalena; c) una “fonte delle discepole” costituita dalla memoria del gruppo delle discepole, quello in Lc 8,1-3.
“I piedi nudi, le mani aperte” è l’esperienza personale, anche poetica, dell’autrice: “con un percorso esegetico che diventa per me un rifiorire del passato nel presente , ho aggiunto passo a passo, tra le parole di una letteratura di luoghi sconosciuti, ho chinato lo sguardo sui testi dell’ ‘altrove’; con i piedi nudi, le mani aperte ho ascoltato un messaggio inviato da un tempo antico e, destinataria sconosciuta, ho ascoltato”. Carla Ricci conclude il suo percorso con un tentativo di sintesi, fiduciosa che i testi nascosti faranno luce anche sui canonici.
“La visione che infine emerge è quella di una donna caratterizzata da elementi che non sono in contrasto con quelli presentati dai vangeli del Nuovo testamento. In questi appaiono tratti ridotti all’essenziale e sembra vi compaiano quasi perchè inevitabili per i ruoli ricoperti da Maddalena nel vissuto di Gesù: prima discepola del gruppo delle donne itineranti, testimone della passione e risurrezione, destinataria del messaggio del Risorto … apostola inviata ai discepoli. Invece nella letteratura apocrifa questi fatti non subiscono censure, appaiono con ampiezza di particolari e con ricchezza narrativa di contesi e di dialoghi. Non sono stemperati i contrasti con Pietro e altri, non sono presentati di lei quasi solo gli elementi funzionali al racconto della vita di Gesù, meglio della sua morte, ma sono riportate descrizioni, atteggiamenti e dialoghi riferiti a lei quale donna con una personalità ricca che interagisce con Gesù e ha con lui un rapporto privilegiato.“
E conclude “questo studio, questo scritto, questo percorso personale, anche, vogliono essere il mio contributo per il realizzarsi di quel futuro di maggiore verità, certo sempre avanti a noi, ma il quale ci si può sempre adoperare per renderlo più vicino e , anche se in piccole parti, sempre più presente. Un testo parziale, sicuramente sì, e almeno per tre motivi: è una parte di quanto avrei potuto scrivere, è di parte perché è riferito a lei, alla donna, a Miriam, all’amata di Gesù e, infine, soprattutto perché è la parte che mancava da oltre milleseicento anni”.

1 Il 22 luglio 2017 ad Ostuni si è svolta la prima celebrazione di Maria di Magdala, Apostola deli Apostoli. Gli atti dell’incontro si possono trovare a questo indirizzo:

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