Luigi Bettazzi, vescovo del dialogo e testimone della pace

Partecipa al dibattito pubblico, con posizioni sempre libere ed evangeliche, contestando i «principi non negoziabili» di Ratzinger e Ruini («l’unico valore non negoziabile è la solidarietà)»: favorevole alle unioni civili quando ai tempi di Prodi si chiamavano Dico, contrario alle condanne ecclesiastiche dell’omosessualità («l’omosessualità è una condizione naturale che va riconosciuta»), aperto alle famiglie arcobaleno («il bene del bambino su tutto»).

Avatar di luca kocciLuca Kocci

“il manifesto”
18 luglio 2023

Luca Kocci

Ha partecipato al Concilio Vaticano II sostenendo la linea di aggiornamento che spingeva la Chiesa a innovarsi e aprirsi al mondo moderno. È stato fra i protagonisti del dialogo fra cattolici e comunisti nel nome del comune impegno per la solidarietà e la giustizia fra gli esseri umani. Si è schierato sempre per la pace, condannando la corsa agli armamenti e tutte le guerre, comprese quelle “per la democrazia” portate avanti dai Paesi occidentali.

Sono state queste le principali direttrici dell’azione pastorale e sociale di monsignor Luigi Bettazzi, già vescovo di Ivrea e presidente di Pax Christi, morto all’alba del 16 luglio nella sua residenza ad Albiano d’Ivrea, quattro mesi prima di raggiungere il traguardo dei cento anni, che avrebbe compiuto il prossimo 26 novembre. Con lui se ne va l’ultimo vescovo italiano che partecipò al Concilio. Soprattutto se ne va il testimone…

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